Piramide

Botte de clacson, traffico feroce, la prescia fila, spigne e fa capriole. Er viaggio se fa sempre più veloce in compagnia de le persone sole. L’attesa passa e spreca le parole, trova er silenzio in giorni spensierati tra marmi bianchi acceccati dar sole; zolla de pace senza più peccati: Prato all’ingrese, fiori colorati lapidi antiche, … Continua a leggere Piramide

Gli spari sopra la solitudine

Sul pavimento il corpo seducente, le lacrime al vento, gli occhi sconvolti, le gambe abbracciate, i capelli sciolti, la testa bassa cerca un salvagente. La bocca sputa parole violente, la voce alta, i pensieri stravolti, le mani, i desideri capovolti. vite vissute, vite turbolente. Troppo il calore, troppa la pressione colpi di cielo, l’eco di … Continua a leggere Gli spari sopra la solitudine

Lo Stato ner pallone

E lo stadio che ammaina la bandiera è quarcosa de più stupefacente è quello che s’è visto l’artra sera, come fasse ‘na canna,francamente! Tatuato fra tanta-sola gente sbavava a la maniera de ‘n preistorico: “IO posso fà de tutto… e voi un ber gnente!!” Cor quer branco : ner modo categorico! È  già finito quer … Continua a leggere Lo Stato ner pallone

A MAGGIO N’AMICO S’È SPOSATO

A maggio n’amico s’è sposato Come se diceva… S’è accasato. Ero assai contento de annà a sto sposalizio Sta storia d’amore l’ho vista dall’inizio. C’erano amici che non vedevo da diecianni Tutti si…invecchiati ma sempre pronti a fa danni. C’era gente dalla mia vita ormai scomparsa, Ma la felicità de rivedelli non è mai stata … Continua a leggere A MAGGIO N’AMICO S’È SPOSATO

La Chiamata (palloncino a 2 rime)

Er primo squillo fu da regazzetto: porta a porta pe la benedizione, tant’ore in piedi a fa da chiricchetto… Nantro segnale fu la vocazione! Fatto prete co la consacrazione, diventa cardinale e viene eletto. Casa, chiesa, lavoro e devozione… troppi impicci pe Papa Benedetto! Passati l’anni lo tarlò er sospetto… gira che t’ arigira j’ha disdetto! … Continua a leggere La Chiamata (palloncino a 2 rime)

La Chiamata “(Para) Culcenter”

Telefonorno a Papa Benedetto. «Pronto Peppì, Peppìno, abbi pazzienza: l’idea che ciabbruciava dentr’ar petto è fatte santità, cara eminenza». «Boh nu’ lo so». Ce penza, ciaripenza, sbadija eppoi je scappa ‘na risata. Dice: «Nun se pò fà er papato senza… er Papa?» «Mmme sa tanto de cazzata» Gira che t’ariggira: la fumata! E ‘r Papa ecchelo là … Continua a leggere La Chiamata “(Para) Culcenter”

Su Trilussa in piazza di Stefano Ambrosi (Zac)

Di che cosa parla questa poesia sotto il velo della semplicità? Parla di un busto, il busto di Trilussa, un busto monolitico che contrasta in tutta la sua durata con l’effimera movida che «s’aggita se increspa come un’onna»: è la poesia che sta a monumento/monimento di noi “baraondari” (non a caso Zac rima baraonna con … Continua a leggere Su Trilussa in piazza di Stefano Ambrosi (Zac)