Sonetto X del Burchiello

Nominativi fritti e mappamondi,
e l’Arca di Noè fra duo colonne
cantavan tutti “Kyrieleisonne”
per la ’nfluenza de’ taglier mal tondi.
La luna mi dicea: “Ché non rispondi?”
et io risposi “I’ temo di Giansonne,
però ch’ i’ odo che ’l diaquilonne
è buona cosa a fare i cape’ biondi.”
Et però le testuggine, e ’ tartufi
m’hanno posto l’assedio alle calcagne,
dicendo “Noi vogliam, che tu ti stufi”,
e questo sanno tutte le castagne:
perché al dì d’oggi son si grassi e gufi
ch’ognun non vuol mostrar le sue magagne.
E vidi le lasagne
andare a Prato a vedere il sudario,
e ciascuna portava lo ’nventario.

Domenico di Giovanni detto il Burchiello

Nominativi fritti e mappamondi e l’arca di Noè infilata fra due colonne, tutti cantavano il Kyrie eleison sotto l’influsso dei piatti di portata piuttosto vuoti. La luna mi diceva “Perché non rispondi?” E io risposi: “Ho paura di Giasone, perché sento dire che la pomata va bene per imbiondire i capelli”. Però le testuggini e i tartufi mi assediano standomi alle calcagna, dicendo “Vogliamo che tu ti stufi”. Ed è cosa nota a tutte le castagne, perché oggigiorno i gufi sono così grassi che nessuno vuol mostrare i propri difetti. E vidi le lasagne andare a Prato a vedere il sudario, e ciascuna di loro portava l’inventario.

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