Terzina Poreniana

La terzina denominata “poreniana”, che consta di tre endecasillabi su quattro rime: il primo e il terzo endecasillabo rimano tra loro all’esterno, il secondo rima all’esterno con la cesura del primo, cioè con una rima al mezzo situata sempre nel primo endecasillabo.

Schema:
(a)B
A
B

Per esempio:
un cèlo tutto rosso               che se tuffa
fra un cra cra de ranocchie drent’ar fosso:
inzino ar giorno appresso dorma auffa.

La terzina può essere semplice, qualora sia atta a contenere arguzie o immagini liriche epigrammatiche, cioè di breve respiro, o essere composta, qualora intenda contenere riflessioni o svolgimenti narrativi di più ampio respiro; la terzina poreniana composta, non supera mai, volutamente, il numero di tre terzine concatenate, può eventualmente dilungarsi ad libitum, per generi che lo richiedano (epica, romanzo in versi, autobiografia, eccetera).

Per esempio:
Purmini, camper, auto        co rulotte:
chi sgomma e parte in terza, chi è più cauto,
chi se move de giorno e chi de notte;

chi dorme e se ne fotte     tutt’er viaggio,
chi spizzica, chi guida… Inzomma, a frotte
ste carovane via, lungo er paesaggio.

Ce vò proprio un coraggio     da leone!
Ma, giunti che so lì, de primo maggio
picchetteno le tende a pecorone.

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Claudio Porena