Tre di te: poesia per le botte e la sua Fontana

bevi e lascia bere
che l’acqua fa male e il vino pure
o meglio almeno canti soddisfatto
se
di
vino
nel senso delle sfere celesti
nel senso di quando sbandi ubriaco
cadi
e ti stracci le vesti
dovessi scriver una poesia s’una fontana ch’è una botte
ci farei invecchiare ogni pensiero
ne distillerei il sapore più vero
quello degli abbracci e delle buone persone
quello dei grembiuli delle borgate
quello degl’osti
delle ostie
o dei Volsci a San Lorenzo
d’estate
la gente l’amo vederla imbriaca
straca
ecco che il tinto mi porta a sbandare per l’italia
nato milano di sangue siciliano
verso roma col fiasco alla mano
Testaccio
altro che il crepaccio del paese reale
siam tutta gente perbene
casomai chi ci governa dovrebbe imparar a brindare
casomai dovremmo imparare a trovarci la fontana giusta
per bere
e stare insieme
la poesia per le fontane di Roma è cosa buona che mi costringe la pagina
che straborda l’orlo della poesia e del buon senso
a te il sentimento che sei poeta che leggi
ritratto trino e primo per l’acqua che sgorga e l’onda ch’inonda ogni sponda

14 febbraio 2014
Ivan Tresoldi

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